"DA INTERIORI RIVELAZIONI"
" Mai tempo di sosta: dovunque
qualcosa di noi si sposta alla ricerca
di ciò che deve essere ".
Giovanni Arpino (1)
Attraverso la scansione dei versi di Giovanni Arpino, si avverte il senso profondo dell’avvicendarsi delle stagioni della vita, delle immagini che emergono dall’assoluta e coinvolgente coralità di un concerto, dalla singolare percezione di un’emozione che diviene frase musicale, paesaggio, interiore rivelazione.
In questa visione d’insieme, si colloca la ricerca di Carlo Sismonda ospitata nelle restaurate sale di Palazzo Pochettino a Racconigi, tra la pulsante energia del colore e la meditata descrizione di una natura intensamente rivisitata.
Il "corpus" di opere di Sismonda, che unisce iniziativa pubblica e privata, permette di entrare nel suo mondo e cogliere il clima artistico del Novecento italiano, la sensibile definizione di un’ esperienza fortemente connotata e segnata - afferma lo scrittore Piero Flecchia - da un "espressionismo romantico" che si fonda "su una necessità di contenuti tecnici non meno vasti e approfonditi delle sue pur molteplici e intricate esperienze umane. Sismonda, definito come pittore dell’estro e del sentimento, è forse pittore ragionante e riflessivo quanto pochi". In tale visione risiede, a ragion veduta, il suo percorso, la forza di una narrazione legata ai luoghi in cui ha sviluppato personalissime atmosfere tra realtà e creatività, illuminanti accensioni cromatiche e raccolti interni, composizioni floreali e le case di un antico borgo montano, ricco di memorie, di trascorse esistenze, di silenzi che rievocano i versi di Cesare Pavese: "Verso sera/ la collina è percorsa da brani di nebbia,/ la finestra ne accoglie anche il fiato" (2)
Tradizione e ricerca, vedute del Roero e i fogli di uno spartito musicale assumono il valore di un’intima testimonianza condivisa con la compagna Marisa Antonacci, con quanti frequentavano lo studio affollato di tele abbozzate, pennelli, tubetti di colori e disegni dalla grafia che ricorda la frequentazione di Luigi Spazzapan. Un segno rapido, incisivo, sorretto da un’attenta lettura del soggetto, tradotto in ritratti e autoritratti e nella puntuale costruzione del rapporto fra l’uomo e la propria storia, l’avventura dell’arte e la raffigurazione di una prova d’orchestra o di una Via Crucis. Nel "volto del Cristo, che Sismonda variamente tratteggia, soprattutto del Cristo crocifisso, si percepisce - nota Umberto Casale - dapprima il dramma, la ricerca e la vitalità dell’artista stesso, che conduce chi il quadro osserva e contempla, a cogliere qui il massimo del nascondimento e il massimo della rivelazione del mistero di Dio". (3)
Il racconto di Sismonda appartiene indissolubilmente alle vicende sociali e culturali di Racconigi, alla storia del Castello Reale, polo museale del circuito delle Residenze Sabaude del Piemonte e Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, e agli incontri e conferenze promosse dall’Associazione culturale umanistica "All’ombra del Monviso", presieduta da Mario Abrate, sino ai diversi aspetti e interventi legati agli artisti della Provincia Granda.
In questa angolazione, Anna Cavallera ha pubblicato, negli atti del convegno "Zoé. Esistenza e vita dall’uomo vitruviano al post-umanesimo" 2019, il saggio "Omaggio a Beethoven" che pone l’attenzione sulla "sintesi lirica paesaggistica" e la "gamma coloristica" di Sismonda, in una rappresentazione che è "testimonianza del pittore, del concertista, dell’autore di composizioni di musica sia da camera che sinfonica". (4)
Un contributo che suggerisce un’ulteriore chiave di lettura degli elementi tecnici ed artistici che presiedono alla formulazione del discorso di Sismonda, all’interpretazione della natura e del territorio secondo una vibrante e tormentata tavolozza che richiama la stagione di Vincent van Gogh e degli espressionisti tedeschi. Mentre in una serie di lettere, citate da Piero Flecchia nel catalogo della mostra Carlo Sismonda "Dagli Evangeli" di Palazzo Bricherasio (5), si scoprono determinanti riferimenti al suo percorso: "Caro Sismonda, ..hai del talento..continua a dipingere" (Luigi Spazzapan) o "Caro Sismonda, ...lei è un bravo pittore, una giovane promessa..(Carlo Levi) o, ancora, recita Renato Guttuso "...la sua pittura mi piace immensamente...".
E sono frammenti, che mettono in evidenza il dialogo con i personaggi della cultura visiva del secondo Novecento e un linguaggio che si "apparenta più facilmente - rileva Martina Corgnati, nel pregevole catalogo monografico "Carlo Sismonda. 1929-2011" (6) - a quello di un Nolde, di un Heckel, di uno Schmidt-Rottluff (cui lo avvicina anche la passione per la xilografia ...) che a quello di un, pur ammiratissimo, Carrà". "Non a caso, prosegue Martina Corgnati, in Germania l’artista si ritrova a casa: apprezzato da critici e storici dell’arte come Volker Probst, direttore dell’Albert Konig Museum di UnterluB e poi dell’Ernst Barlach Museum di Gustrow, che gli acquista un dipinto per il suo museo". E Rodiek Thorsten, della Staatsgalerie Stuttgart, parla di un "linguaggio, filosofico, personalissimo, che, partendo dalla realtà e modificandola, è in grado di proferire affermazioni di valore essenziale anzi esistenziali".
Ripercorrendo il cammino di Sismonda affiorano gli anni di formazione nelle scuole di Racconigi, lo studio della musica e contemporaneamente del disegno, la partecipazione alla Resistenza come staffetta del C.L.N. della città in cui era nato nel 1929. Una vita, la sua, difficile e complessa, caratterizzata dal periodo trascorso con i pittori Vittorio Risso e Ego Bianchi, allievo all’Accademia Albertina di Cesare Maggi, e il "Gruppo pittori Provincia Granda", che aveva fondato con altri giovani artisti. Recatosi a Parigi nel 1957, ha avvertito la forza innovativa della lezione dei "Fauves", maturando una visione europea della pittura.
Le mostre con "Les Fréres d’art", la personale alla Galleria Caver di Torino e quelle allestite a Milano, Genova, Venezia, Parigi, Zurigo e Monaco, costituiscono un importante documento della sua attività segnalata in più occasioni da Filippo Scroppo, Miche Berra, Marziano Bernardi, Luigi Carluccio e Albino Galvano. Quest’ultimo osserva che ogni cenno realistico delle immagini "è superato e trasfigurato in simbolo. La presenza di Cristo è quella di un volto che sovrasta la folla, la cui umanità appare meno nelle presenze fisiche della sua natura di uomo, ma aumenta nella compresenza della natura divina che in tutti noi lo rende incommensurabile e lontano, pur del suo avere assunto e parvenza d’uomo..." (7)
E dalla retrospettiva al Castello Reale di Racconigi del 1964, con l’intervento critico di Angelo Dragone, alla rassegna itinerante del 1983 che tocca le città di Colonia, Stoccarda, Kiel e Hannover, promossa con il patronato del Ministero della Cultura Italiano, fluisce l’appassionato impegno espositivo di Sismonda arricchito dalla collocazione, nelle raccolte d’arte contemporanea di Città del Vaticano, dell’opera "Sacra conversazione", dalle presenze ai Musei romani di Villa Torlonia e alla rassegna allestita, nel 2012, al Centro Congressi Palazzo della Provincia di Cuneo, Castello di Barolo e Castello di Racconigi.
In ogni occasione, emerge la continuità e la dimensione di un dipingere che esprime, di volta in volta, il fascino delle impressioni parigine e del paesaggio piemontese, le straordinarie tavole d’Arte Sacra e le pagine, al limite dell’astrattismo, che appartengono al suo racconto per immagini sfociato nella retrospettiva "Carlo Sismonda. La luce nel sacro", ordinata nel 2014 negli accoglienti spazi della Castiglia di Saluzzo.
Pittura, musica, meditazioni sull’essenza e il valore della vita, delineano l’itinerario artistico, e non solo, di Carlo Sismonda, l’adesione all’ambiente naturale, la segreta magia di contenuti permeati da un sottile misticismo e spiritualità. Ogni espressione del volto, ogni accentuato cromatismo, ogni figura risolta nello spazio ("Anche per l’uomo si fa sera", che evoca Salvatore Quasimodo), si identifica all’interno di un dettato denso di liriche modulazioni, di cieli plumbei e campi di papaveri, che Palazzo Pochettino rivela con una riapertura nel segno della cultura, della storia e di una pittura sensibile al variare della luce.
Angelo Mistrangelo
Giornalista e Critico d’arte
Note
1. G. Arpino, "Mattino presto", da "Il prezzo dell’oro", I poeti
dello "Specchio", Arnoldo Mondadori Editore, 1957.
2. C. Pavese, "Dopo", da "Poesie edite e inedite", a cura di Italo
Calvino, Einaudi, 1962.
3. U. Casale, "Il Colore e l’Invisibile", dal catalogo "Carlo
Sismonda. La luce nel sacro", La Castiglia, Saluzzo, 2014.
4. A. Cavallera, "Omaggio a Beethoven", da "ZOE’. Esistenza e vita
dall’uomo vitruviano al post-umanesimo", atti del convegno,
Associazione culturale umanistica "All’ombra del Monviso",
Racconigi, 29 giugno 2019.
5. Carlo Sismonda "dagli Evangeli" (catalogo), Cassa di Risparmio
7. di Torino, scritti e contributi di Giuseppe Pollarolo, Albino
Galvano, Andrea Rossi, Gianni Delzanno, Piero Flecchia, Palazzo
Bricherasio, Torino, 15 giugno-15 ottobre 1978.
6. M. Corgnati, "Un espressionista a Racconigi, in "Carlo Sismonda
1929-2011", a cura di Martina Corgnati, contributi biografici e
bibliografici, Skira Editore, 2012.
RIFERIMENTI BIO-BIBLIOGRAFICI
- "Carlo Sismonda. La pittura del silenzio" (catalogo), a cura di
A.M.Winter, M.Panero, M.Berra, Opere 1990-1999, Palazzo
Salmatoris, Cherasco, Bianca&Volta Editori, 10 aprile - 9 maggio
1999.
- "Paesaggio e anima. Miscellanea in onore del Maestro Carlo
Sismonda nel suo LXXV compleanno", 28 agosto 2004, Città di
Racconigi, Litostampa Mario Astegiano, Marene, Cuneo, 2004.
- A. Mistrangelo, "Nel segno della spiritualità", in "Gli
Evangeli" di Carlo Sismonda negli Accueil della Sindone,
Cottolengo e Maria Adelaide, Ostensione Santa Sindone 2015,
Torino 19 aprile - 24 giugno 2015.
- C. Morra, "Il mondo colorato di Carlo Sismonda" (catalogo),
Saletta d’Arte Celeghini, Carmagnola, 29 agosto - 6 settembre
2015.
- A. Mistrangelo, "Sismonda e la poetica pavesiana", in "Le
colline di Pavese", anno 40, n.151, luglio 2016.
- "Nella luce del Sacro, L’arte di Carlo Sismonda tra pittura e
musica", Palazzo Lomellini, Città Carmagnola Assessorato alla
Cultura, Associazione Culturale "Carlo Sismonda", Saletta d’Arte
Celeghini, contributi di M. Abrate, A. Cammarata, U. Casale, A.
Cavallera, P. Flecchia, G. Gancia, A. Mistrangelo, C. Morra,
7 ottobre - 6 novembre 2016.
- 175° Esposizione Arti Figurative (catalogo), Carlo Sismonda
opere: "Luce, colori e calore del Sole sono l’estasi della
vita", 1997, "L’attesa", 1995, Società Promotrice delle Belle
Arti, Parco del Valentino, Torino, settembre-ottobre 2017.
- Il Platano, rivista di cultura astigiana, anno XLIII, 2018.
- 178° Esposizione Arti Figurative (catalogo), Carlo Sismonda
opere: "Prati della pianura cuneese, 1977, "Pensando a Picasso",
1999, Società Promotrice delle Belle Arti, Parco del Valentino,
Torino settembre-ottobre 2020.
- Archivio Storico Società Promotrice delle Belle Arti in Torino
- Archivio Storico Carlo Sismonda in Racconigi
- Archivio del Comune di Racconigi
- Archivio Museo Diocesano di Torino
- Dell’opera di Carlo Sismonda si sono occupati scrittori, critici
d’arte, giornalisti con saggi, recensioni, segnalazioni
pubblicate su quotidiani e settimanali, riviste culturali
italiane e straniere, cataloghi e volumi d’arte, servizi
televisivi RAI ed emittenti private.